Storie Zen 2018. Iniziamo il nuovo anno con una storia che aiuta a comprendere come il destino sia nelle nostre mani. A volte nelle mani di una moneta. Spesso sulle pagine di questo blog abbiamo letto parabole sul destino. Questa volta però torniamo in Giappone, patria del buddismo zen, per un racconto che farà riflettere non solo sui propri mezzi ma anche sulle proprie capacità. La mente è qualcosa di straordinario e basta voler qualcosa per poterlo ottenere. Detto così sembra una frase fatta. Tuttavia spesso una buona motivazione o, forse, un’illusione ci aiuta a fare quello che solitamente pensiamo sia impossibile. Leggere per credere. La storia è tratta dal libro 101 storie zen. Una lettura che consigliamo vivamente.
La moneta e le mani del destino
In Giappone viveva un grande guerriero. Il suo nome era Nobunaga. Era stimato ed ammirato da tutti. Nel corso di una battaglia però, il suo esercito iniziò a dubitare di lui. Era la vigilia di una battaglia contro delle truppe numericamente superiori alle sue. Addirittura dieci volte più numeroso. In cuor suo Nobunaga sapeva benissimo di poter vincere ma non riusciva a motivare adeguatamente i suoi.
Durante la marcia, incontrò un tempio. Era Shinotista. Fu così che disse ai suoi: “dopo aver visitato il tempio per pregare, lancerò una moneta”. I suoi non lo capivano. Lui continuò: “Se esce testa, vinciamo noi, se vince croce vincono i nostri avversari. Purtroppo siamo nelle mani del testino”.
Il guerriero entrò così nel tempio. Pregò per poco tempo, dopodiché uscì. Il suo esercito timoroso osservò con attenzione il proprio comandante. Gettò la moneta e venne testa. I suoi soldati divennero improvvisamente vogliosi di vittoria. Affrontarono il nemico e vinsero.
Per molti sembrava un miracolo.
Dopo la battaglia l’aiutante del guerriero Nobunaga disse “Nessuno può cambiare il suo destino”. “Infatti”, rispose il guerriero. Nel dire questo mostrò la moneta: aveva testa su tutte e due le facce.